Ftse Mib apertura in gap ribassista, rimane debole. Eni cerca di reagire dopo il crollo iniziale
Avvio di seduta in gap ribassista per il Ftse Mib che poi inverte la rotta risalendo dai minimi a 23.068 punti recuperando parte delle perdite iniziali. Lo scenario rimane di tensione con la quota dei 23.000 punti che verrebbe messa a dura prova se le vendite dovessero riprendere. Diversi gli eventi che potrebbero innescare reazioni al rialzo o al ribasso dell’indice tra i quali la questione Grecia e i non-farm payrolls americani questo pomeriggio. Una caduta di quota 23.000, se decisa, darebbe un chiaro segnale negativo. L’indice scenderebbe in tal caso sui minimi dello scorso 7 maggio a 22.300 punti ma incontrerebbe prima la media mobile a 100 giorni, attualmente a 22.400 punti. Un ritorno sopra 23.500 è richiesto per riportare lo senario di breve termine in posizione di neutralità.
Dopo lo sprofondo, a inizio seduta, fino a 15,50 euro, Eni ha reagito riportandosi sui livelli di apertura di contrattazioni e cerca ora di rimanere agganciato ai supporti di area 15,88 euro. Fatica tuttavia a recuperare le soglia. Solo un ritorno sopra 15,88 e 16 euro, dove converge anche la linea di tendenza ribassista discendente dai massimi del 3 marzo e 9 aprile, restituirebbe al quadro grafico del titolo un minimo di equilibrio. Viceversa, se Eni non riuscirò a ritornare al di sopra di area 16 euro, la strada rimane aperta per una discesa sui minimi di metà marzo a 15,15 euro. Successivamente Eni proseguirebbe verso quota 15 e 14,75 euro.