Ftse Mib sotto pressione cerca difesa di 18.000. Ubi Banca frena e torna indietro prima di quota 4 euro
L’avvio di settimana ha toni ribassisti per l’indice Ftse Mib che a metà mattina perde oltre l’1,5% e mette in dubbio il recupero dell’area 18.000 punti effettuato martedì scorso. Prese di beneficio rientrano nella normalità in attesa della riunione della Bce di giovedì e dopo i guadagni delle ultime tre settimane. Fino a caduta di 17.620 punti, area di resistenza rotta al rialzo sempre martedì scorso, lo scenario non subirebbe indebolimenti. La caduta di 17.620 farebbe suonare un campanello di allarme eventualmente confermato dalla rottura al ribasso di quota 17.500, dove attualmente transita la linea di tendenza rialzista tracciabile dai minimi dell’11 e del 24 febbraio. Il segnale negativo che emergerebbe riporterebbe il Ftse Mib a 17.200. Per contro la tenuta di 17.620 potrebbe essere sfruttata per ingressi long con ritorno sopra 18.000 punti.
Dopo aver recuperato quasi 40 punti percentuali dai minimi di febbraio, il titolo Ubi Banca ha arrestato la sua corsa, almeno temporaneamente, in area 4 euro. Nella prima seduta della nuova settimana l’azione arretra con decisione insieme a tutto il comparto bancario e ritrova l’ex-resistenza di breve termine a 3,73 euro. Il ritorno al di sotto del livello statico e, eventualmente, la violazione al ribasso della media mobile a 14 giorni risalente a quota 3,57 euro, indebolirebbero lo scenario di breve termine. Ubi Banca potrebbe in tal modo scivolare a 3,27 euro e successivamente tornare sotto 3 euro avvicinando i minimi dell’11 febbraio a 2,82 euro. La tenuta della media mobile potrebbe essere per contro sfruttata per l’apertura di posizioni long. Un rafforzamento dello scenario si avrebbe sopra quota 4 euro con possibili estensioni verso il prolungamento della linea di tendenza discendente dai massimi del 7 aprile e 11 giugno, attualmente transitante a 4,70 euro.