Ftse Mib prudente in attesa esito elezioni Usa. Prove di rimbalzo per Prysmian e Leonardo
Ftse Mib. Ancora critico il quadro tecnico dell’indice italiano che dopo mesi di lateralità ha tentato il break della fascia bassa di supporto a 18.000 punti. Livello che si è salvato grazie in parte alle parole rassicuranti del Presidente della BCE. Più precisamente, il break del minimo della settimana scorsa a 17.636 punti confermerebbe la debolezza sul Ftse Mib con di fatto nuovi ribassi verso 17.500 e 17.000 punti. Al rialzo invece si consiglia cautela anche se il rimbalzo dal minimo della settimana scorsa è accompagnato da elevata volatilità. In un’ottica di operatività di breve 19.200 punti è una prima resistenza che se infranta potrebbe permettere recuperi verso 19.818 e 20.000 punti.
Prysmian. Il quadro grafico del titolo è ancora positivo anche se il titolo ha tranciato di netto la trend line rialzista di breve periodo costruita sui minimi di marzo e settembre di quest’anno. La rottura è avvenuta poco dopo aver toccato un nuovo massimi annuale a 26,8 euro che ha portato a una fase di correzione fino al test del supporto chiave a 22,3 euro. Da qui Prysmian sta tentando di impostare un rimbalzo che confermerà la forza solo al superamento dei 25,18 euro con possibili allunghi verso nuovi massimi in area 27 euro. Al ribasso, invece, il supporto chiave si colloca a 22,3 euro. In caso di break possibili discese verso il 38,2% di Fibonacci a 21,6 euro (di tutto l’uptrend avviato a marzo 2020) e poi 20 euro.
Leonardo. Il titolo si trova in una situazione critica dal punto di vista grafico. Leonardo ha infatti toccato di recente nuovi minimi annuali in area 4 euro. Da qui sta cercando di impostare un rimbalzo che vedrò al superamento dei 4,6 euro un primo segnale di forza in questa direzione. Le successive resistenze di collocano a 5 e 5,6 euro. Per avere un miglioramento del quadro grafico di Leonardo si dovrà attendere il sorpasso dell’area di prezzo tra 6,5 e 7 euro, dove passa il del 38,2% di Fibonacci (di tutto il down trend avviato a febbraio) e la media mobile 200 periodi. Al ribasso, invece, non si possono escludere ulteriori discese verso nuovi minimi pluriennali sotto quota 4 euro.